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La malattia oncologica in generale ha effetti destabilizzanti sull’intero nucleo familiare della persona malata, ma quando coinvolge la  “donna madre”,essa assume caratteri particolarmente destrutturanti. In tal caso la persona percepisce un senso di “ perdita”:  della propria immagine femminile e della propria identità sessuale, ma  anche della funzione di guida all’interno della famiglia e, cosa piu’ grave, un attacco alla propria competenza genitoriale. Tale senso di “perdita” si acutizza durante l’ospedalizzazione, che necessariamente comporta una separazione fisica dalla propria casa, dal coniuge e soprattutto dai figli, ed  induce nella donna ansia ed a volte  depressione , peggiorando realmente la qualità di vita di queste persone malate.
Pertanto il ricongiungimento delle due entità “madre-figlio” all’interno dell’ospedale è una insostituibile risorsa per entrambe. A tal fine IRIS ha realizzato e gestisce con Assistenti sociali e Psicologhe una Ludoteca all’interno del Centro di Ricerca dell’Università Cattolica di Campobasso dedicata proprio alle pazienti-madri ed ai loro figli. Ovviamente la struttura è fruibile anche dai bambini dei visitatori.